Mancanza personale Ata, a rischio l’apertura di alcuni istituti comprensivi
I sindacati pronti allo sciopero del 30 maggio, si chiede anche di stabilizzare i precari, a Prato mancano ancora all’appello 40 cattedre, e di bloccare il progetto della scuola di Alta Formazione: “Penalizza il territorio, servono insegnanti preparati ad affrontare i problemi concreti delle singole scuole”
Notizie di Prato, articolo del 16-05-2022
Sindacati, insegnanti e personale Ata pronti allo sciopero del 30 maggio per chiedere il rinnovo del contratto scaduto lo scorso anno, la stabilizzazione del personale precario, la riduzione del numero di alunni per classe e l’incremento degli organici.
La Toscana è fra le regioni più penalizzate per quanto riguarda l’assegnazione di nuove cattedre e Prato ancora di più: all’appello ne mancano almeno 40, inoltre alcuni istituti comprensivi a settembre rischiano di non aprire per mancanza di personale e, soprattutto, restano al palo tutti i progetti sostenuti con l’organico potenziato come ad esempio l’insegnamento della lingua italiana per i ragazzi stranieri.
“Abbiamo recuperato una quarantina di cattedre con l’organico di diritto – spiega Daniela Scarlata Cisl Scuola – ma ne restano scoperte altrettante, quindi in un momento in cui si assiste a un calo demografico della popolazione scolastica si sarebbe potuto risolvere il problema delle classi pollaio invece, con questa ulteriore riduzione, rimane”.
Cgil, Cisl e Uil, Snals e Gida che questa mattina, 16 maggio, hanno convocato un’assemblea regionale da remoto a cui si sono collegati 5mila persone, contestano al governo anche l’Alta Scuola di Formazione, un nuovo ente che dovrà decidere, a livello nazionale, le linee guida della formazione dei docenti. “E’ un carrozzone -continua Scarlata – che mortifica le esigenze e le necessità dei territori. Fino ad oggi le scuole, in base anche al piano di miglioramento scritto dagli insegnanti stessi, decidevano come formare i propri docenti. Così ad esempio scuole dove c’erano problemi di integrazione si lavorava su quell’ aspetto, ora invece si va verso l’uniformità a discapito dei bisogni degli alunni”.
Preoccupazione anche da parte della Cgil per la gestione futura della scuola: “Abbiamo carenze anche per il personale Ata- spiega Filomena Del Santo Flc- in questi anni siamo riusciti a mantenere il servizio utilizzando il personale Covid, ma da settembre non sarà più possibile così ad esempio al Comprensivo Nord dove ci sono oltre 1.500 ragazzi è a rischio l’apertura e la chiusura delle scuole”.
Tra le rivendicazioni dello sciopero anche la scelta di un percorso a ostacoli per il reclutamento dei precari, i 60 crediti formativi per percorsi abilitanti e il concorso e prova finale dopo l’anno di prova